ETF videogame, ma la finanza non è un gioco.
Qualcuno ancora si ostina oggi ad utilizzare termini come “giocare in borsa”.
Psicologia finanziaria: gli investimenti non sono un gioco
Giocare? Se così è percepito e se per te è un gioco, allora che si vinca o si perda poco importa.
Se un gioco non è, ma invece lo consideri un mestiere vero e proprio, allora merita tutto il rispetto e la dignità che si conviene ad un qualsiasi altro lavoro.
Anche perchè il paradosso di chi pensa che sia un gioco è quello comunque di utilizzare almeno qualche strumento finanziario su cui investire i propri risparmi.
Dunque se è un gioco, allora uno potrebbe investire i propri sudati risparmi anche giocando al lotto, al superenalotto o al gratta e vinci… Sempre un gioco rimane. Non credi?
Probabilmente questa percezione abbastanza frequente e comune è figlia del fatto che spesso sentiamo il fratello dell’amico dello zio che in una settimana ha realizzato cospicui guadagni in borsa.
Da qui fare l’accostamento di pensiero per cui quello che una persona normale guadagna in un mese o in un anno in borsa è possibile guadagnarlo in una settimana o anche in un giorno fa sembrare tutto apparentemente facile.
Se il gioco è un lavoro: i professionisti
Quando qualcosa la consideriamo facile da fare, spesso la percepiamo come un gioco.
Il che ci potrebbe anche stare. Conosco diversi professionisti appassionati a tal punto dal lavoro che fanno che per loro, oltre che risultare facile, è divertente a tal punto da far sembrare il loro lavoro un gioco.
Alla fine se ci pensiamo bene ci sono persone pagate per giocare: per esempio i calciatori.
Chiaro che quando si gioca lo si fa per divertirsi. Ma ovviamente, nessuno gioca per perdere.
È insito nell’animo umano affrontare le sfide, migliorarsi e quindi ottenere un risultato che spesso quando si gioca di chiama vittoria.
Per ottenere una vittoria però occorre conoscere le regole del gioco. Se tu non conosci le regole del gioco sarà molto difficile ottenere dei risultati gratificanti.
Questo vale per qualsiasi gioco o mestiere. Prova a pensare se ti facessi giocare a golf senza che tu abbia mai preso una mazza da golf. Prova a pensare se ti buttassi nell’aula di un tribunale in qualità di avvocato senza che tu abbia mai preso in mano un codice o un libro di diritto.
Chiaro che per chi lo fa da anni è un lavoro semplice e magari anche divertente e appassionante, ma per tutti gli altri potrebbe essere difficile se non addirittura frustrante.
Finanza comportamentale: il complesso ambito del “dipende”
Quando si parla di finanza però non si capisce per quale assurda ragione uno si aspetti dei risultati senza conoscere le regole del gioco. Prendo dei soldi, compro un qualsiasi strumento finanziario e dopodiché mi aspetto che frutti qualcosa perchè anche il fratello dell’amico dello zio lo ha fatto… quindi se vale per lui vale anche per me.
Purtroppo non è così! La finanza è uno degli ambiti più complessi perchè, mentre in tanti settori è possibile avere delle relazioni causa-effetto, in finanza, proprio perchè è un mondo in cui operano le persone ovvero le loro emozioni, capitano cose razionalmente inspiegabili.
Per farla semplice con un esempio, se in matematica 2+2 fa 4, in finanza non è possibile creare e trovare delle situazioni simili. Per cui la stessa operazione oggi potrebbe dare un risultato di 4, domani potrebbe dare un risultato di 3, se non addirittura di 5.
Un caso pratico è la correlazione dell’andamento valutario euro-dollaro rispetto al mercato azionario. Ci sono dei periodi in cui se il dollaro si apprezza i mercati azionari crescono e periodi in cui vale l’esatto opposto. Come accade frequentemente in quasi tutte le discipline, ad una domanda precisa può esserci una risposta precisa, in finanza la risposta alle domande è quasi sempre “dipende”.
L’anticiclicità delle commodities
Per entrare nel concreto, ad esempio, nei mercati finanziari sono quotate le commodities, ovvero le materie prime (oro, argento, petrolio, semi di soia, rame, succo di arancia, cotone, caffè, zucchero, ecc…).
L’importanza di investire in materie prime, ed in particolare in oro, è un argomento che avevo trattato qualche tempo fa in questo post:
I prezzi delle materie prime rispondono a logiche particolari. Climatiche, se si tratta di coltivazioni. Di politiche monetarie ed andamenti delle borse nel caso del petrolio, oro e argento.
Al netto delle considerazioni tecniche però, una caratteristica delle materie prime è che essendo utilizzate per realizzare altri prodotti o processi saranno sempre soggetti a domanda e offerta.
Pensa per esempio al caffè. Il caffè è una commodity che al netto del fatto che tu lavori o sia in vacanza, che ci sia la crisi o meno, probabilmente lo consumi lo stesso. Infatti è considerato un anticiclico (ovvero slegato dall’andamento economico) come avviene per quasi tutto il settore alimentare.
Perchè tutta questa premessa sulle commodities?
ETF Videogame: la commodity dei videogame e degli eSport
La finanza non è un gioco. Lo abbiamo detto prima. Ma il gioco può essere finanza?
Una delle commodity moderne, a mio avviso, indipendentemente dal ciclo economico in essere, è quella dei videogames.
Una industria enorme che ha fatto passi da gigante negli ultimi 10/15 anni. Un ever green (sempre verde) che coinvolge una fetta sempre maggiore di persone. Giusto per farti un esempio, quando io avevo 7/8 anni ho iniziato a giocare ai videogames. Mio padre non lo ha mai fatto. Adesso che sono padre anche io, al netto del fatto che sporadicamente mi ritaglio il mio momento di relax, capita che gioco con mio figlio.
Probabilmente lo farò in futuro anche con i miei nipoti. Wow! Una roba che 20/30 anni fa coinvolgeva una sola generazione adesso ha la potenzialità di coinvolgerne 3… Incredibile!
E che ci sia crisi o meno, i videogiochi continueranno a essere utilizzati e probabilmente lo saranno sempre di più perchè maggiore è l’evoluzione, più sofisticati diventano prodotti e soluzioni che possono essere utilizzate anche come simulazioni di attività reali.
Questo significa processori e schede grafiche sempre più potenti, software sempre più sofisticati.
ETF videogame: la soluzione di Vaneck
Come si può investire nel settore dei videogames?
Esiste qualche azienda ovvero azione oppure un ETF videogame?
A questo ha pensato la casa di gestione Vaneck creando un apposito ETF che investe in aziende attive nello sviluppo dei videogames.
L’ETF videogame è acquistabile attraverso qualsiasi banca ed ha il seguente codice ISIN IE00BYWQWR46.
Puoi trovare maggiori informazioni su questo strumento a questo link:
https://www.vaneck.com/it/it/etf/equity/espo/performance/
Ma facciamoci la domanda basica che bisognerebbe sempre farsi: ma se investo sull’ETF videogame, che cosa sto comprando? Su cosa sto investendo?
Etf videogame Vaneck: cosa contiene?
I titoli presenti in questo ETF sono 25. Senza elencarli tutti ti riporto solo il nome di qualche azienda: Nvidia, Nintendo, Electronic Arts (EA sport… quella di FIFA per intenderci), Konami (quella di PES), ecc…
Ovviamente è uno strumento azionario e come tale è suscettibile di importanti variazioni (positive, ma anche negative) pertanto occorre, come sempre, che lo strumento sia adatto al tuo profilo di rischio, al tuo patrimonio al tuo orizzonte di investimento.
Se vuoi rimanere aggiornato sui titoli che inserisco in portafoglio contattami indicandomi il tuo nome, cognome ed il numero di telefono e sarai inserito nella mia lista Whatsapp. Cosa c’è nel portafoglio? Dai un’occhiata a questo link https://wallmine.com/portfolios/204177/s/RCEPpv8atuo9fRDmP9UzA5wA
Si gioca. Con le console, con i cellulari, con i computer. A tutte le età.
La finanza non è un gioco, ma il gioco può essere finanza ed anche con delle ottime prospettive.
La finanza per te è un gioco? Conosci le regole degli investimenti? E se non le conosci, come investi i tuoi soldi?
Fammelo sapere nei commenti!
Alla prossima!
Roberto D’Addario
Financial Coach