Banche sull’orlo del fallimento: il caso Banca Marche

Il caso di Banca Marche

Banca Marche: un altro caso di fallimento bancario?

Già nel mese di maggio mettevo in guardia i miei clienti e lettori con un post dove spiegavo che se la banca fallisce risponderà anche il cliente, illustravo le conseguenze per i risparmiatori e le implicazioni relative al fallimento di una banca. Ma nonostante erano già diverse le banche che si trovavano in brutte acque come Banca Marche, Carichieti, Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca Etruria, tanti mi hanno anche detto o scritto: “Ma tanto che problema c’è? Fino a 100.000 i conti sono garantiti dal fondo interbancario tutela dei depositi!”…

Fondo interbancario tutela dei depositi: come funziona?

La verità è che tale garanzia ha sempre e solo rappresentato una sicurezza psicologica mai reale. Il Fondo Italiano per la tutela dei depositi (Fitd) è un fondo istituzionale che serve a soccorrere i conti correnti in caso di fallimento di un piccolo istituto bancario. Se fallisce un grande istituto (come ad esempio MPS, Unicredit, Intesa San Paolo) i soldi semplicemente non ci sono!!!
Oggi infatti il Fitd è una sorta di scatola vuota, non ha propri soldi, ma possiede garanzie pari al 4 per mille di tutti i depositi in tutte le banche italiane. Quindi se fallisce una banca che ha depositi superiori a questo 4 per mille, tali garanzie non garantiscono proprio un accidente!
Inoltre in caso di necessità il Fitd dovrebbe andare presso gli istituti di credito a riscuotere tali garanzie. Ma come fanno a rispondere tali istituti di credito che in base all’ultima rilevazione di bankitalia hanno sofferenze pari a 200 miliardi di euro?

Banca Marche: che cosa è accaduto?

Il parametro non è quindi fidarsi della filiale sotto casa perché ci lavora lo zio del fratello del mio vicino di casa che magari è anche una brava persona da cui però non dipende la conduzione della banca. Il criterio migliore per detenere i propri soldi è quello di selezionare la banca in funzione del tipo di attività svolta ovvero tanto più è presente nel mercato dei prestiti tanto più sarà una banca che potrebbe avere problemi come accaduto per Banca Marche che negli anni passati ha avuto una politica di concessione del credito molto aggressiva nei suoi territori di appartenenza geografica risultando spessissimo la banca di riferimento della clientela marchigiana. Ma come sempre l’elevata esposizione, la concentrazione del rischio, politiche di credito accomodanti ed aggressive prima o poi presentano il conto.. Ed eccoci qui che a rischiare con i propri soldi ci sono anche ignari risparmiatori.

Il tempo come sempre è tiranno e quindi non c’è molto tempo per riflettere.. ma forse caro risparmiatore e investitore di Banca Marche fai ancora in tempo ad abbandonare la nave prima che affondi!

Insomma: Prima che la banca fallisca, è meglio che il conto tu lo pulisca!!!
Chiamami! Valutiamo che ci sia ancora una scialuppa di salvataggio!

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